Racconti indiani 2. Rishikesh: il Gange, lo yoga e la purificazione ayurveda

Rishikesh è un paesino abbarbicato ai piedi dell’Himalaya, appoggiato sulle rive del Gange. Ricopre una superficie di 11 cholometri quadrati, immerso nel verde della foresta. É conosciuto nel mondo come la “Capitale dello Yoga”.

Importantissima meta di pellegrinaggio indù. É qui che confluiscono i tre fiumi sacri più importanti in India, il Ganga, lo Yamuna e il Saraswati. Migliaia di pellegrini ogni anno vengono da tutta l’India affrontando viaggi incredibili, per bagnarsi in queste acque sacre. La tradizione dice che immergersi lava via i peccati e purifica l’anima.

Due ponti pedonali estremamenti pittoreschi, caratterizzano la tranquilla cittadina. In questa stagione il Gange scorre lento, sembra assopito dopo le piene monsoniche. Le sue acque gelide, che scendono dalle montagne, sono ancora pulite. Meravigliose spiaggie di sabbia bianca punteggiano le rive e la foresta si estende subito dietro. L’atmosfera è magica e l’energia che ne deriva ti avvolge, impossibile rimanere indifferenti. I più antichi asrham dell’india si trovano qui.

Lungo le rive del fiume sorgono modestissime casette, rifugio dei sadu che da anni hanno deciso di vivere nella completa rinuncia, solo di elemosina. Avvolti nelle loro tuniche rosso arancione, barba e capelli lunghissimi, esprimono così la loro rinuncia ad apparire. Per ore meditano sulle rive del Gange.

Passeggiando e inoltrandosi nelle viuzze e i sentieri, perennemente accompagnati dal profumo di incenso, si scopre la vita quotidiana della gente del posto, bambini in divisa che tornano da scuola tenendosi per mano, donne che fanno il bucato nella fontana, mucche che tentano di rubare cibo dalle bancarelle degli ambulanti, una scimmia che mangia un gelato appena strappato dalle mani di un bambino.

La maggior parte della giornata, si svolge in strada, insieme ai vicini, alla comunità, anche il gesto privato di lavarsi spesso avviene in pubblico, nelle fontane o sulle rive del fiume. I bambini girovagano da soli, la sorellina più grande portandosi in braccio il fratello più piccolo, ma sono al sicuro, tutti si conoscono, tutti controllano.

Qui resiste ancora in parte, quell’India che abbiamo nel nostro immaginario, fatta di Spirito, profumi e colori. Ogni giorno al tramonto, sul fiume, si celebra il Gangaharti, una cerimonia che attraverso il fuoco, la musica e il canto dei mantra,rende omaggio al grande Ganga. I devoti donano al Fiume piccole offerte in cibo appoggiate su foglie di banana con una candela, lo spettacolo che ne deriva è affascinante, il fiume si accende, come se la sua energia diventasse visibile.

Passeggiando ad ogni angolo profumi di incenso e mantra ti accompagnano, creando un piacevole sottofondo. E’ qui che la tradizione dello Yoga si mantiene e si diffonde. Decine di scuole ne insegnano i molteplici stili esistenti. Vietato l’alcool, la carne, il pesce, le uova, purificare il corpo per arrivare ad elevare la mente: è la regola qui.

Numerose cliniche ayurvediche offrono programmi di detossificazione profonda del corpo, attraverso la tecnica del panchakarma, le 5 Terapie: la pulizia dello stomaco, dell’intestino, del colon, dei cinque sensi e la sauna. Il primo passo per la purificazione della mente e per ritrovare l’equilibrio fisico perso a causa di una vita stressante, cibo inadeguato e cattive abitudini. Questo è quello che si trova scritto in uno dei più antichi testi di medicina del mondo, la Charak Samhita, su cui si basa la medicina Ayurvedica.

Appena uscendo dal centro abitato, piacevoli passeggiate nel bosco, conducono ad incantevoli cascate, sparse qua e là nei dintorni. Il periodo migliore per viversi il posto è indubbiamente l’inverno, quando i turisti occidentali disertano per dirigersi verso le calde e movimentate spiagge di Goa.

Il fascino di questa cittadina e le infinite possibilità di studio che offre, richiamano yogi e curiosi da tutto il mondo. Se si vuole provare a trovare se stessi, Rishikesh potrebbere essere un buon punto di partenza. Om Shanti”.

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