Respirazione ritmata

Nella foto di copertina Marta Grechi in respirazione ritmata a Mac Leod Ganj, India.

La respirazione ritmata è un semplice esercizio di Pranayama adatto a tutti.

Non si pensa spesso all’importanza che riveste il ritmo nella nostra vita. Siamo, per esempio, costantemente influenzati dai ritmi che il cosmo ci impone: la rotazione della terra su se stessa, il suo giro intorno al sole. Questi hanno effetti sulla mente e il corpo, non a caso una lunazione e un ciclo mestruale durano 28 giorni. Il ritmo, influenza anche la nostra resistenza, un passo ritmato permette, infatti, di stancarsi di meno rispetto ad un passo irregolare; nel lavoro, aiuta a ridurre la stanchezza mentale e fisica, mentre attraverso la danza e la musica, il ritmo, arriva ad influenzare anche il nostro stato emotivo agendo sul mentale. Nell’uomo stesso osserviamo diversi ritmi che regolano le funzioni fisiologiche, tra questi, la relazione più evidente è l’interdipendenza del ritmo cardiaco con quello respiratorio.

Gli Yogi, millenni fa, attraverso l’osservazione, hanno preso coscienza di come 4 battiti cardiaci corrispondano ad una respirazione. Lo scopo della respirazione ritmata è quindi di stabilire chiaramente questa sincronizzazione, attraverso la quale è possibile influenzare positivamente le funzioni fisiologiche e psicologiche dell’essere umano. Il ritmo che si stabilisce durante la pratica crea quiete e serenità come antidoto allo stress della vita quotidiana. Il rilassamento che ne deriva, libera dalla tensione imposta dalla nostra mente sul nostro corpo.

Come per tutti gli esercizi di pranayama è necessaria una certa gradualità.

Siedi in una posizione comoda che ti permetta di mantenere la colonna vertebrale in allineamento e poni attenzione al respiro aspettando che si stabilizzi nel suo ritmo naturale di riposo. Poi sposta l’attenzione al battito cardiaco, se non lo percepisci prendi semplicemente i battiti dal polso.

Una volta preso il ritmo del cuore, prova a sincronizzarlo con il ritmo del respiro.

Inizia contando 2 battiti cardiaci per una inspirazione e 4 battiti per una espirazione (Negli esercizi di pranayama, in genere, l’espirazione dura il doppio dell’inspirazione).

Quando con la pratica sei a tuo agio, incrementa i tempi e porta l’inspirazione a 3 battiti e l’espirazione a 6. Poi a 4 e 8.

Nel momento in cui il ritmo si sarà allungato e l’esercizio diverrà più semplice e naturale, aggiungi, tra l’inspirazione e l’espirazione, una fase di ritenzione a polmoni pieni:
inspira in 4 battiti, trattieni il respiro per 8 battiti ed espira in 8 battiti. *

Infine, quando la pratica risulterà comoda e agevole, si arriverà ad eseguire la respirazione ritmata completa nella proporzione di 4-16-8:
inspira in 4 battiti, trattieni il respiro per 16 battiti ed espira in 8.

*(Questa versione semplificata, con una ritenzione breve di 8 battiti , può essere utile per contrastare anche i disturbi del sonno, grazie al fatto che può essere praticata tranquillamente in posizione supina).

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